La pascolatina di ieri ha lasciato in molti il desiderio di conoscere nuovi sentieri e affrontare leggendarie avventure. Ci prendiamo una mattinata di riposo. Nel pomeriggio, infatti, saremo protagonisti di un nuovo percorso.
La preghiera delle Lodi è accompagnata dalla riflessione nella quale approfondiamo quanto abbiamo ascoltato ieri a proposito della preghiera del Padre Nostro. Ci viene in aiuto la parabola dell'amico importuno che, nel cuore della notte, chiede aiuto per avere il necessario da offrire a chi è giunto inaspettatamente. La domanda che spesso ci accompagna è se le nostre preghiere siano esaudite da Dio. Intuiamo che ogni preghiera, poiché rivolta al Dio che abbraccia e perdona, viene esaudita non nella forma del compimento di ciò che desideriamo ma nell'esperienza quotidiana della fedeltà di Dio al nostro bene.
Abbiamo il tempo per qualche gioco condiviso prima di celebrare l'Eucaristia nella memoria di San Domenico. Don Roberto ci invita a custodire la preghiera quotidiana come possibilità di conoscere il volto di Dio: noi preghiamo perché Gesù pregava. La preghiera di Gesù gli ha concesso di stare di fronte all'esperienza dolorosa della croce non come punizione ma come evento di definitivo abbandono nel cuore del Padre. La speranza è che questi giorni ci regalino la serena intuizione che solo chi prega può essere discepolo del Signore.
Abbiamo il tempo per qualche gioco condiviso prima di celebrare l'Eucaristia nella memoria di San Domenico. Don Roberto ci invita a custodire la preghiera quotidiana come possibilità di conoscere il volto di Dio: noi preghiamo perché Gesù pregava. La preghiera di Gesù gli ha concesso di stare di fronte all'esperienza dolorosa della croce non come punizione ma come evento di definitivo abbandono nel cuore del Padre. La speranza è che questi giorni ci regalino la serena intuizione che solo chi prega può essere discepolo del Signore.
Ogni giorno scopriamo che tra di noi ci sono persone dalle straordinarie competenze. Oltre ad essere esperta di liquori alla Prugna, la mamma del don è anche una profonda conoscitrice del biotopo di Ecken. Ci dirigiamo a piedi verso Francolini e poi ci addentriamo sul sentiero che attraversa l'intera area protetta. Abbiamo la possibilità di intravedere dei cerbiatti e di imparare come questo luogo sia custode di fauna e flora che in altro modo sarebbero state distrutte dalla costruzione dell'uomo. Giungiamo al Santuario di Santa Maria delle Grazie. Don Roberto ci preserva dal racconto del rettore che negli anni scorsi ci ha intrattenuti a lungo nell'illustrarci l'origine della Chiesa. Ci bastano le sue poche informazioni e ci soffermiamo in preghiera affidando a Maria le intenzioni di preghiera che custodiamo nel cuore in questi giorni come Comunità e quelle che abitano ciascuno di noi. Proseguiamo il cammino verso il centro abitato di Folgaria. Ciascuna famiglia ha la possibilità di visitare negozi o di soffermarsi in qualche gelateria o bar. Per tutti il ritrovo è alla cena per le 19.30, così alcuni tornano in albergo con le auto ma un nutrito gruppo sfrutta la possibilità del pullman di linea.
Il dopocena è come di consueto caratterizzato dai giochi proposti da Chiara e Angelo. La versione commerciale di "Nome fiori frutta e città" (più o meno) cioè "Saltinmente" vede le quattro squadre sfidarsi in definizioni talora molto dotte, talora parecchio strane. Scopriamo tra le altre cose che la ribaltina è un mobile, che non esiste il color susina e che esiste l'atletica pesante (il più atleta è Luca).
La comune preghiera di ringraziamento conclude questa giornata perché domani ci aspetta una pascolata impegnativa e, comunque, un pranzo impegnativo!
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