domenica 1 marzo 2020

Prima domenica di Quaresima - 1 marzo 2020

Alcuni giorni fa un amico mi ha inviato un file audio nel quale un sacerdote, che non conosco, presentava l’attuale situazione caratterizzata dalla diffusione del Covit-19 come una tribolazione, “un flagello di Dio verso un’umanità fredda e atea, d’altra parte basta leggere l’Apocalisse”. A questo amico che mi chiedeva un parere su questa affermazione e sulle molte altre riflessioni contenute nella registrazione, ho risposto che ero molto lontano da questo modo di leggere la realtà e soprattutto che non credo in un Dio che punisce con flagelli dopo averlo contemplato flagellato, umiliato, condannato a morte e ucciso per amore di chi lo stava flagellando, umiliando, condannando a morte e uccidendo.
So che sono molti i battezzati che invocano una punizione divina che ristabilisca il primato di Dio, un diluvio che rimetta la realtà in ordine al progetto di Dio, ma questo non è il Dio di Gesù Cristo.
Proprio la consapevolezza che abbiamo sempre tutti bisogno di conoscere più in profondità chi sia veramente il Dio di Gesù Cristo mi introduce a questo tempo di Quaresima, che chiamiamo tempo forte, tempo di conversione del cuore. Quando ho iniziato a sentire parlare di tempi forti dell’anno non capivo molto cosa significasse. Il temine forte lo attribuivo a chi era più grande di me, per me erano forti le braccia del mio papà, oppure a quegli animali che avevo visto sui libri di scuola come il leone. Crescendo penso di aver capito che forte significhi impegnato, intenso. Allora ho cercato e cerco di vivere questo tempo così in modo impegnato e intenso, anch’io scelgo di porre piccole rinunce, dentro una tradizione che anche se pare passata di moda ha sempre una sua saggezza, d’altra parte è legata al digiuno di Gesù, abbiamo sentito quaranta giorni e quaranta notti, che significa per un tempo significativo che gli ha permesso di fare un cammino in particolare quello di prendere coscienza di chi fosse veramente: il Figlio di Dio; le rinunce grandi o piccole che siano devono avere sempre il fine di farmi scoprire chi sono e soprattutto che valgo molto più delle cose, persino del cibo. Ma ho a cuore all’inizio della quaresima anche di stabilire una piccola regola di vita. La regola ha la forza di guidarmi, la vivo come una cartina, o per essere più moderni, come un navigatore. La regola mi ricorda la meta e mi ricorda che devo attraversare strade diverse, tutte importanti. La regola è uno strumento prezioso per definire quali tempi dedicherò a Dio, quali spazi di silenzio e di ascolto della parola di Dio avrò nella mia giornata, perché l’uomo vive della parola di Dio; quale spazio di preghiera comunitaria abiterò; in quale momento vivrò una sosta davanti all’Eucaristia o quando chiederò perdono nel sacramento della riconciliazione, e ancora in che modo mi preparerò a ricevere Gesù Eucaristia. La regola mi aiuta a scegliere quali rapporti custodirò, di chi mi prenderò cura, di quali attenzioni regalerò a chi è nel bisogno, a chi chiederò scusa e a chi darò una possibilità nuova. La regola mi ricorda che togliere ciò che inutile fa crescere ciò che è essenziale. La regola mi permette di stabilire un più consapevole rapporto con le cose e con ciò che nella vita è più prezioso. Usare bene il tempo, gustare il cibo in modo moderato, usare in modo intelligente il denaro senza dimenticarmi dei poveri, eliminare ciò che mi ingombra, prestare e condividere. Ma la regola non è una gabbia è una strada per questo non può essere il contenitore dei buoni propositi abbandonati dopo un primo slancio iniziale. Perché tempo di quaresima è tempo forte se è conversione del cuore, e allora è necessario ogni giorno fermarsi e riguardare al tempo vissuto, come quando stai compiendo un viaggio e alla fine della giornata ripensi a tutto il cammino che il Signore ti ha donato di compiere e ringrazi per il dono che è Dio stesso, per questa umanità confusa e straordinaria, per le realtà che arricchiscono la vita, per quella realtà meravigliosa che è la nostra stessa vita.

In questo inizio di quaresima insolito vi auguro di vivere un tempo forte, dentro una regola che sia strada verso la meta la conversione del cuore, il riconoscere il volto di Dio, il Dio di Gesù Cristo che è venuto per servire, non per essere servito e che non ha niente a che fare con flagelli e punizioni. Solo verso un Dio così scelgo di camminare, solo un Dio così scelgo di conoscere, solo un Dio cosi scelgo di cercare di amare.

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