venerdì 23 agosto 2019

Viaggio Pellegrinaggio Francia 2019 - Rouen

Au revoir Paris!
Si parte per Rouen perla della Normandia. Incastonata fra la Senna e il mare Rouen è rimasta magicamente illesa dalle devastazioni della guerra e conserva non solo una delle più eccezionali cattedrali gotiche d’Europa ma un centro storico senza pari, che conserva un cuore medievale con più di duecento case a graticcio autentiche sopravvissute non solo al secondo conflitto mondiale ma anche alla Guerra dei Cent’anni. Qui inoltre trovò la morte sul rogo Giovanna d’Arco. Incontriamo la nostra guida Luisa che attraverso le vie del centro storico ci porta a visitare la Cattedrale mostrandoci le case a graticcio le più antiche costruite con legno di quercia e gesso le più recenti con mattoni. Passiamo davanti alla splendida Chiesa di Saint Maclou, straordinario esempio di gotico fiorito, ma non possiamo entrarvi perché è chiusa. Arriviamo alla cattedrale Notre-Dame ed entriamo dalla torre nord detta di San Romano, patrono della città. Eretta nel 1185 fu la prima costruzione della cattedrale gotica. Venne poi sopraelevata in stile fiammeggiante nel 1468-78 fino a raggiungere l'altezza di 82 metri. All’interno incontriamo subito la scala della libreria e veniamo introdotti alla lettura dell’architettura del meraviglioso edificio. Luisa ci parla delle vetrate in parte perdute durante la guerra. Percorriamo il deambulatorio dove troviamo alcune tombe e tra queste quella che custodisce il cuore di Riccardo Cuor di Leone. Nell’abside le cappelle dei Santi Andrea e Bartolomeo, della Vergine e dei Santi Pietro e Paolo.
Percorriamo la navata centrale e usciamo dalla porta di San Giovanni, dalla piazza la nostra attenzione viene richiamata sul portale di Santo Stefano e su quello di Nostra Signora. Possiamo anche cogliere il pizzo di pietra che svetta verso il cielo, la Torre di Burro (chiamata così perché realizzata con i proventi della tassa su coloro che volevano mangiare burro durante la quaresima) e sulla Torre Centrale che svetta per 151 metri. Ci viene ricordato anche che Monet realizzò circa una trentina di tele ispirate da questa Cattedrale bellissima con qualsiasi condizione atmosferica. Noi ci godiamo lo spettacolo immersi nella luce di una giornata soleggiata.
Lasciamo la cattedrale e subito ci imbattiamo nel Gros-Horloge posto all’inizio della via omonima. Le due facce del Grand'Orologio, nel 1389 e montato nella posizione attuale nel 1529, adornano l'elegante arco che lo accoglie al suo interno. Al centro dell'orologio noterete un sole dorato a 24 raggi in uno sfondo di cielo stellato. L'oculo in cima al quadrante ospita una sfera che indica le fasi lunari (ma la guida dice che da un po’ di tempo è sempre nella stessa posizione). Sotto la raggiera, si trova un'apertura quadrangolare che ospita scene allegoriche raffiguranti i giorni della settimana. L’orologio funziona ma non è preciso, forse perché non siamo in Svizzera?
Ci rechiamo in uno dei luoghi simbolo di questa affascinante città:  Place du Vieux-Marché dove nel medioevo venivano eseguite le condanne capitali compresa quella di Giovanna d’Arco nel 1431. La memoria della giovane Pulzella di Orleans pervade la città: lapidi, statue e la Chiesa a lei dedicata. La storia di questa Santa uccisa con un pretesto religioso, tradita dalla sua Francia ci interroga e ci riporta ad un tempo fatto di intrighi, battaglie, pregiudizi, corruzione e santità. Santa Giovanna oggi patrona di Francia è “raccontata” nelle vetrate che abbelliscono la chiesa moderna a lei dedicata. Non c’è una tomba dove pregarla ma spesso la tomba degli eroi è il cuore della gente. 
Salutiamo la nostra guida e ci rechiamo a pranzo. Il ristorante Les Maraichers guarda proprio sulla Piazza che abbiamo appena visitato. Un tortino di formaggio Camembert in crosta con mele si presenta come novità dei nostri appuntamenti gastronomici, come anche il dolce tipico francese che ci viene proposto, l’Ile flottante una nuvola di meringa su crema inglese.
Alle 14.30 abbiamo l’appuntamento della Messa in cattedrale. Ci accoglie il gentilissimo sacrista Olivier. Celebriamo in una bellissima cappella nascosta nella bellissima Sacrestia. La scelta di farci celebrare qui è per metterci al riparo dal possibile disturbo che il passaggio dei numerosi turisti potrebbe recarci. Nell’omelia don Roberto prendendo spunto dal vangelo fa riferimento all’ipocrisia che decretò la morte di Giovanna e alla sua successiva riabilitazione. In realtà anche al tempo dell’ingiusta sentenza ci furono uomini che cercarono di difendere la giovane ma certamente è sempre presente il rischio di sacrificare qualcuno per interessi privati. In questi giorni abbiamo ascoltato di guerre di religione, di roghi, di uomini che “hanno imposto su altri pesi che loro non hanno neppure toccato con un dito”, “che hanno chiuso il cuore alla Verità impedendo che anche i più piccoli ne potessero godere”. Abbiamo il dovere di conoscere, di informarci e approfondire la storia, anche quella del cristianesimo per non essere anche noi tra quelli che danno giudizi sommari o parlano senza saper rendere conto delle proprie affermazioni.
Un’ultima sguardo alla Cattedrale e poi di nuovo sul pullman, Mont Saint Michelle è la prossima meta.

Arriviamo all’Hotel Gabriel posto in un villaggio che dista circa due chilometri dall’Abbazia. Ceniamo a La Rosticerie e poi decidiamo di incamminarci verso questo luogo reso ancora più “magico” dalla luce del giorno che si spegne e dall’illuminazione che punteggia l’isola accessibile solo con la bassa marea. Dal 2013 si può arrivare al piccolo paese solo a piedi o attraverso navette. Proviamo a carpire delle immagini con macchine fotografiche e cellulari ma soprattutto lasciamo che il fascino di questo luogo ci pervada e ci riporti nel passato. Allora le immagini si scolpiscono nel cuore, lo stupore spegne le parole, il silenzio che fino dall’VIII secolo era cercato dai primi monaci bussa all’anima e chiede di considerare che questo luogo è diventato così solo perché qui gli uomini hanno cercato Dio. Questa sera possiamo dire veramente: dormiamo in pace! 

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