HO FATTO UN GRANDE SOGNO
Il racconto - Ho fatto un sogno…
Un po’ stordito e assonnato mi risveglio. Mi guardo intorno e mi accorgo che la chiesa è vuota,
in penombra e non c'è più nessuno.
Ma sento una voce, come se qualcuno mi chiamasse: «Psst;! Ehi, psst;!».
Mi volto e, dietro un pilastro, vedo don Bosco. È proprio quello dell'immaginetta e mi fa
segno di andare verso di lui. Mi alzo, ancora un po’ scombussolato e timidamente mi avvicino.
«Ciao, amico, come ti chiami?» mi dice.
«Quanti anni hai?»
«Di che paese sei?»
«Cosa fai nella vita?» Mi incalza subito con una raffica di domande, che quasi non faccio in tempo a rispondere.
Sembra veramente interessato a me, alla mia vita e alle cose che faccio.
Io cerco di replicare, anche se ho un po' di timore; in fondo sto parlando con un santo!
Mi accorgo, però, che il suo modo di fare è sereno, paterno e, dopo una breve conoscenza, mi propone:
«Dai! Andiamo a fare un giro, così continuiamo le il nostro dialogo». Ci muoviamo e usciamo dalla chiesa.
Il sogno dei 9 anni
A nove anni Giovanni Bosco fa un sogno che non scorderà più: «Nel sonno mi parve di essere vicino a casa, in un cortile assai spazioso, dove stava raccolta una moltitudine di fanciulli,

e ciò che in questo momento vedi succedere di questi animali, tu dovrai farlo per i miei figli».
Giovanni cerca di capire meglio ma gli viene risposto solo che «a suo tempo tutto comprenderai».
In effetti, i volti e luoghi visti nessuno lo accompagneranno per tutta la vita: sono i ragazzi e
l’oratorio di Valdocco.
Preghiera
O San Giovanni Bosco,
padre e maestro della gioventù,
che tanto lavorasti
per la salvezza delle anime,
sii nostra guida nel cercare
il bene delle anime nostre
e la salvezza del prossimo;
aiutaci a vincere le passioni
e il rispetto umano;
insegnaci ad amare Gesù nella Eucarestia,
Maria Ausiliatrice e il Papa;
e implora da Dio per noi una buona morte,
affinché possiamo raggiungerti in Paradiso.
Amen.
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