venerdì 8 marzo 2019

Introduzione alla Liturgia della Parola di domenica 10 marzo 2019 - I di Quaresima


La lotta interiore, il combattimento per far fronte ai pensieri e la guerra contro le passioni, non sono forse tanto duri quanto le guerre esteriori contro i persecutori e le torture fisiche? A me pare che siano ancora più duri, come è vero che Satana è più crudele e malvagio degli uomini malvagi... Finché ci sarà soffio nelle nostre narici, non cessiamo dunque di combattere; non lasciamoci abbattere, né mettere in fuga, ma perseveriamo nella lotta contro Satana, per ricevere dal Signore la corona della vittoria nel giorno della ricompensa.
Sono queste espressioni severe, esigenti e fastidiose, le troviamo in uno scritto di un monaco del VII secolo. Ma nella loro forza mi pare possiamo riassumere le parole della Scrittura di questa prima domenica di Quaresima.

La Quaresima è una lotta, come una gara di pugilato, ci dice oggi san Paolo, come una una corsa che si cerca di vincere con una seria disciplina; è tempo dunque di scelte molto concrete ed efficaci per non venire alla fine "squalificati".
Sono le scelte che ha fatto Gesù stesso, all'inizio del suo ministero nei quaranta giorni di deserto, scelte che lo hanno condotto di giorno in giorno, fino al Getsemani, dove al cospetto della più terribile tentazione ha scelto: "Non sia fatta la mia, ma la tua volontà" (Lc 22,42).
L’autenticità della vita cristiana è in questa scelta tra l’idolatria, cioè far diventare dio ciò che non può esserlo, e l’obbedienza alla sua volontà, realizzazione del sogno di Dio su di me e l’umanità. Ma se certo io posso mettere tutta la disponibilità della mia intelligenza, tutto il coraggio della mia libertà, tutta la tenacia del mio amore è solo una grazia speciale di Cristo che può condurmi ad imitare le sue difficili scelte.

La prima tentazione ci parla di autosufficienza: “la vita è mia e la gestisco come voglio io”. La felicità dell’uomo sta nel suo ben essere, in un lavoro ben retribuito, nella disponibilità del denaro, nella scienza che elimina ogni limite. Ma Gesù pur vivendo l’umana esperienza dell’aver bisogno, dice: "Non di solo pane vivrà l’uomo".
Il bisogno dell’uomo è più grande della vita stessa: non solo non lo sazia la ricchezza materiale, ma neanche i risultati del suo impegno, perché qualcosa di infinito, di eterno e di assoluto è iscritto nel suo cuore, e solo la "parola che esce dalla bocca di Dio" gli apre orizzonti di rinnovata fiducia nonostante le sconfitte della vita, di rinnovata speranza nonostante la tragedia della morte, di rinnovato amore nonostante l’esperienza del limite.
La prima conversione che la quaresima ci consegna è la fedeltà al quotidiano come luogo nel quale guadagno il pane nella fatica dell’impegno, nell’esercizio della fermezza nel fare il bene perché è bene, e Dio vede nel segreto il bene, non lo dimentica. 

La seconda tentazione ci parla dell’usare Dio perché compia quello che ritengo giusto per me. Manipolare Dio, fargli dire quello che desidero perché il disegno di Dio non combacia sempre con quello che a noi sembra ovvio e buono: la vita è obbedienza! Molti credono che la religione sia un falsa illusione, lo spazio per affidarsi nella difficoltà a un’immagine costruita per superare la fatica del momento: "ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra". Ma Gesù risponde: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo". Anche sulla croce gli dicevano: "Se tu sei Figlio di Dio... scendi dalla croce". Gesù ha obbedito ad un disegno non facile, fidandosi pienamente del Padre. 
La seconda conversione che la quaresima ci consegna è l’obbedienza alla Parola di Dio, in modo singolare al Vangelo. Solo l’ascolto genera un fiducioso abbandono: "sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra".

Infine la tentazione dell’apparire, pensare che sia il consenso, la popolarità, il successo a definirci; il potere come mezzo di prestigio personale e anche come strumento di diffusione del bene. Il fascino dell’influenza che raccoglie il favore con una visualizzazione sullo schermo, con un “mi piace” ad un’immagine, con un tweet ad effetto. Il Vangelo è verità che si impone da sé non ha bisogno di apparenze. Solo Dio e i suoi mezzi poveri sono quelli veramente efficaci: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo rendi culto". è la Grazia che salva, nessuna altra logica o strategia.
La terza conversione che la quaresima ci consegna è la sobrietà. Il digiuno dal cibo per favorire la solidarietà, dalle parole per favorire il silenzio, dai giudizi affrettati per favorire la comprensione, dalla lamentela per favorire la gratitudine, dall’eccessiva preoccupazione per sé stessi per favorire l’accoglienza degli altri.

"Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all'ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male. Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione". Così ci esorta la prima lettura: la quaresima come tempo per incontrare la misericordia, non rimandiamo alla Pasqua il sacramento della riconciliazione esperienza che ci fa crescere nel dolore dei peccati. Solo questo dolore del male compiuto può sostenere l'impegno a passare alle opere, alla lotta, come oggi ci ripete Paolo. "Ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre". Quante fatiche facciamo per cose inutili.., proviamo a compierne almeno qualcuna per la nostra conversione! E non per timore ma per amore, e chi l’amore lo conosce sa che passa per sentieri talora ardui, ma conduce a vette altissime.

Sono disposto a scegliere un piccolo programma di vita che sia impegno nella fedeltà ai miei doveri, ascolto della Parola, scelta concreta di qualche tratto di sobrietà? Penso alla riconciliazione come punto di partenza del mio cammino di Quaresima e sono disposto a lottare contro il male per prendere su di me la croce e camminare con Cristo fino al Calvario, fino alla Pasqua? 

Le parole del salmo illuminino il nostro cammino: tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza.

Buon tempo di Quaresima.



Nessun commento:

Posta un commento