venerdì 28 luglio 2017

Alzati e va' - giorno 5

Incredibilmente é già l'ultimo giorno. 
Si rinnova il rito della preghiera e della colazione ma oggi non abbiamo da organizzare una giornata nei dintorni di Forlì ma pensare ai preparativi per il ritorno verso casa. Dopo la colazione celebriamo l'Eucaristia. Necessariamente abbiamo bisogno di segni nella nostra vita che confortino le nostre scelte ma non dobbiamo correre il rischio di mettere alla prova Dio, piegandolo ai nostri progetti e ai nostri sogni. Solo la paziente cura della propria interiorità, l'ascolto premuroso di quanto si muove nel nostro cuore ci rende capaci di cogliere i molteplici segni della provvidenza di Dio che ci indicano quale sia la nostra vocazione. L'unica vocazione alla Santità si declina poi nello specifico della vita di ciascuno che richiede impegno e fedeltà quotidiana. Ringraziamo per il dono che sono Chiara, Andrea e Angelo. In modo singolare ricordiamo che tra due mesi Angelo vivrà il rito di Ammissione agli Ordini Sacri, segno visibile della sua volontà di continuare il cammino di verifica della chiamata alla vita consacrata nel presbiterato. Con lui ricordiamo anche gli altri amici seminaristi: Samuele, Francesco e Flaviano. 
Come al solito siamo in ritardo ma il nostro autista Drago non si scompone, carica tutti i bagagli mentre don Roberto saluta fratel Sergio. Ancora una volta ci viene detto che questo gruppo è stato davvero esemplare, sicuramente anche noi abbiamo da ringraziare per una splendida accoglienza e per le tante opportunità che ci sono state offerte. La nostra prossima meta è la città di Parma. Arriviamo per l'ora di pranzo e al Panino dell'Artista consumiamo un ottimo pranzo a base di mastodontici panini con hamburger di carne chianina, angus, tonno e poi bruschette e dolci. Così ben rifocillati andiamo verso il Duomo. La visita al bellissimo tempio é possibile gratuitamente solo per gruppi di quattro persone o singoli. I gruppi invece devono pagare un ticket, così il nostro gruppo per la prima volta si divide e a coppie di due, quasi ignorandosi le une dalle altre, entrano in chiesa. Dopo averlo visitato ci organizziamo per la seconda parte del pomeriggio. Abbiamo la possibilità di visitare il Battistero e di avventurarci per le vie dello shopping della cittadina emiliana. La diaspora si ricompone intorno alle 17.15. Non abbiamo altro luogo per il momento conclusivo che recarci presso  il Parco del Palazzo Ducale. Qui ci accoglie il concerto di cicale già conosciuto a Bologna. Ci mettiamo in cerchio e iniziamo la condivisione di queste giornate. Prevale il senso di gratitudine per l'allegria e la gioia che hanno caratterizzato lo stile di un gruppo che si è ritrovato sempre più unito. Così la differenza di età tra i più piccoli e i più grandi è stata superata dalla volontà di tutti di mettersi in gioco. Tutti hanno avuto la possibilità di dialogare e di essere ascoltati. Nella maggior parte la testimonianza di Fabio è stato uno dei momenti più importanti. Che sia un gruppo speciale viene confermato anche da Lorenzo e Martina, nipoti di don Roberto, che lunedì alla partenza non conoscevano nessuno dei ragazzi e ora si sentono parte di una nuova famiglia. Ma è anche l'esperienza di Andrea, finalmente lieto di avere qualcuno da salutare al termine della Messa nelle nostre comunità. Angelo poi ci  lascia il suo testamento di Mileto (!!!): è infatti l'ultimo giorno del suo servizio pastorale tra i ragazzi. Ci augura di saper continuare il cammino anche una volta ritornati a casa. Anche nel suo cuore c'è profonda gratitudine perché il breve arco vissuto insieme non gli ha impedito di vivere relazioni autentiche e significative. Anche Chiara testimonia la crescita di un gruppo conosciuto ormai da quattro anni; ricorda l'espressione del Salmo ascoltata durante la Messa a San Luca "Dio conosce tutte le stelle e le chiama ciascuna per nome", sottolinea la tenerezza di Dio che conosce e accompagna il cammino di ciascuno di noi. Infine mette in luce la bellezza del momento di silenzio nella chiesa di San Marino e della partecipazione alla Santa Messa attraverso il canto. Invita poi i ragazzi a scegliere il bene e a fidarsi di coloro che li possono aiutare nei passaggi talora contraddittori della loro età. Don Roberto, infine, invita a guardare con serenità il prossimo cammino comunitario: è molto probabile che non sarà lui a guidare una nuova esperienza di vacanza comunitaria adolescenti e giovani ma può appendere la "vacanza al chiodo" avendo raccolto tante benedizioni che in realtà hanno costellato molti anni vissuti tra i ragazzi. Ci esorta a raccontare il bene e ad essere più disponibili nel dire i motivi della nostra gratitudine; ci chiede di non dimenticarci del Signore e in particolare dell'Eucaristia e ad accogliere le proposte che verranno loro rivolte. Ringrazia per l'accoglienza rivolta a Lorenzo e Martina, un dono particolare di questi giorni. 
Come al solito siamo in ritardo per la cena, ci attendono alla Trattoria del Tribunale. Prosciughiamo tutte le riserve d'acqua. A tavola compaiono vassoi di gnocco fritto e diversi salumi locali, tagliatelle al culatello e un tris di tortelli coronano il primo piatto. Infine un assaggio di dolci locali impreziosisce l'ottima cena. Pur sapendo di poter contare sulla bontà del nostro autista, percorriamo velocemente la strada che ci separa da nostro torpedone. Drago ci accoglie sorridendo dicendoci "in cinque giorni non siete mai stati puntuali!" ma anche riconosce che non gli è mai capitato di avere un gruppo come il nostro. Per questo ci regala il suo consueto sorriso e si parte. 

Quando guardiamo il cielo è come se avessimo di fronte a noi un foglio punteggiato di stelle più o meno luminose; talora ci appaiono più luminose stelle che in realtà sono molto piccole ma sono più vicine alla terra. Guardando a questi giorni potrebbe essere la stessa cosa: abbiamo provato a leggere le esperienze e abbiamo colto le più luminose, quelle più vicine a noi ma siamo certi che molte altre sono allo stesso modo preziose. Dobbiamo avere più pazienza nell'osservarle, nell'avvicinarsi ad esse e nel cogliere come siano vie che ci portano verso Casa. 

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