lunedì 1 agosto 2016

GMG - Krakow 2016 - 29 luglio 2016 - Lo sguardo di Dio è uno sguardo di madre

Auguri Marta!
La colazione del mattino è diventato un rito che fa diverso ogni giorno, le narrazioni cedono il passo alla preghiera. Al termine delle lodi condividiamo il pane che una bimba di soli 9 anni, Julia, ha preparato per don Riccardo, Mario e don Roberto.
Ci rechiamo a Wielicka per l'ultima catechesi che questa mattina verrà proposta da Mons. Paolo Giulietti, vescovo ausiliare di Perugia. L'animazione affidata ancora a Fabio è un revival di bans. C'è spazio anche per una edizione rivista del canto che spesso abbiamo intonato in queste giornate "Il pompiere paura non ne ha", con "il cristiano paura non ne ha".
Lo spazio meditativo viene introdotto dalla lettura di una pagina che nel corso di questi anni è diventata molto nota: il testamento di Padre Christian de Chergé, uno dei monaci di Tiberine martiri in Algeria nel 1996.
Il Vescovo Paolo, con il piglio che lo ha sempre distinto anche quando era responsabile nazionale della Pastorale Giovanile, prende spunto dalla preghiera eucaristica Vb (poco usata nella liturgia ambrosiana) perché le parole che diciamo nella preghiera ci spiegano come essere cristiani.
Ecco alcuni spunti:
1.Donaci occhi per vedere: la prima domanda a Dio è quella di cambiare lo sguardo. Come guardiamo l'altro?
Cambiare lo sguardo perché sia quello di Dio, uno sguardo di madre.
È necessario educare lo sguardo perché tutto ci riguarda. Tutto ci interessa.
2.Infondi in noi la luce della tua parola perché l'uomo sia senso alle cose di ogni giorno.
L'importanza delle opere di misericordia spirituale. Importanza di curare l'ignoranza, di stare accanto al dolore.
3.Fa' che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti.
L'impegno è una grazia che rende la libertà uno strumento non un fine.
4.La tua Chiesa sia testimonianza viva di verità e libertà, di giustizia e di pace.
Pensare, cercare insieme!
Cosa vorrà il cuore materno di Dio per tutti i suoi figli?
Leggete l'enciclica di Papa Francesco "Laudato sii", impegnatevi nel vostro gruppo.

Aspettiamo l'inizio della Santa Messa e l'arrivo del Cardinale Arcivescovo Scola che viene accolto con cori e sventolio di bandiere.
Siamo esortati nelle nostre scelte ad avere a cuore il bene della Chiesa.
È stata una mattinata intensa. Abbiamo la sensazione che vissute in questo modo gli appuntamenti del mattino abbiano orientato il cuore verso il compimento del nostro cammino.
Desideriamo vedere il castello di Wavel l'altro gioiello della città polacca. Purtroppo la coda per l'ingresso si rivela proibitiva, dobbiamo ancora pranzare e alle 17.30 inizia la Via Crucis nel parco di Blonie.
L'avvicinamento al parco è molto rallentato, non ci stupisce del resto, anche questo andare è una festa: inni, bans, slogan riecheggiano in lingue diverse.
Mentre il parco si avvicina il silenzio diventa sempre più tangibile. Il testo della preghiera è bellissimo. Le stazioni della Via Crucis vengono lette alla luce delle opere di misericordia, la parola di Dio commentata con passione e un forte realismo, così che la preghiera di intercessione assume davvero la forza della supplica.
Purtroppo non riusciamo a fermarci fino al termine. Abbiamo promesso alle nostre famiglie di tornare per la cena e alle 20.00 la Sicurezza chiuderà molte strade. Avvertiamo che stiamo perdendo qualcosa, per questo sul pullman concludiamo il percorso delle stazioni che non abbiamo condiviso.
Ogni famiglia si supera nel preparare la cena. Attraverso WA foto e notizie ci aggiornano suo menu. È anche l'occasione per iniziare a ringraziare per un'ospitalità davvero provvidenziale.
Ma al Signore il ringraziamento più grande. Domani ci attende una giornata impegnativa ma lo sappiamo già benedetta!

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